La tela fa posto al monitor, il pennello cede il ruolo al mouse o alla pen tablet, i pixel vengono plasmati secondo l'estro dell'artista.
L’elemento di partenza, oggettivo e percettivamente condiviso, modifica la propria essenza, trasformandosi attraverso il fare stesso dell’artista e dotando l’opera di un significato che trascende l’immagine stessa fornendo una nuova prospettiva all’immagine, mediante un filtro che l’artista interpone tra la realtà e il suo mondo interiore.
Proponiamo Sara Radaelli con il suo Underground extrasensoriale.
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grafica digitale