L'uomo ragno torna sul grande schermo, questa volta interpretato dal giovane Tom Holland, incaricato di dare volto al terzo Peter Parker della storia del cinema.
Questa volta sembra essere quella buona per il personaggio, che ora è completamente di proprietà della Marvel e può inserirlo nel proprio "Cinematic Universe". Il film parte bene da subito, con il logo Marvel che si compone sulle inconfondobili note del classico motivetto di Spider-Man.
Tutto il film risulta ben bilanciato: l'azione, le risate, la presenza del mentore Iron Man/Tony Stark non troppo invadente (inizialmente, alcuni fan lamentarono che Tony Stark avrebbe potuto rubare la scena a Spider-Man, trasformando così la pellicola in una specie di Iron Man 4; non è stato assolutamente così), la vita dell'adolescente Peter Parker raccontata tra le missioni, anzi perfettamente integrata con esse, come se il ragazzo non smettesse mai di essere un supereroe.
Perché è questo il vero problema di Peter: ottenuto il costume super-tecnologico elaborato da Stark, e avendo partecipato nella Civil War, il giovane vorrebbe smettere di essere solo "l'amichevole Spider-Man di quartiere" e far parte di qualcosa di più grande. La voglia di strafare, nonostante i chiari moniti di Tony, lo conduce su una strada pericolosa, tanto da perdere la fiducia di Iron Man così come il costume. Verrà dunque il momento di mettere da parte il bimbo-ragno e di diventare maturo, e comprendere a fondo chi deve essere Spider-Man.
Il film è dunque altamente godibile, anche per eventuali non-fan. Gli effetti speciali in 3D rendono alla grande. In conclusione, Spider-Man: Homecoming è un film che merita davvero la visione.
Voto: 8.25 su 10.
Leonardo Ghiani
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