Blancos, Merengues, Galacticos, chiamateli come volete. Il Real Madrid mette in bacheca la sua "undecima" Champions al termine di una gara equilibrata risolta solo ai calci di rigore.
Il derby madrileño si infiamma subito con un miracolo di Oblak dopo appena 5'; e al 15' arriva il vantaggio delle Merengues con capitan Sergio Ramos, che si dimostra predatore d'area anche con i piedi. Così il Real domina per almeno 35 minuti dal calcio d'inizio, poi qualcosa cambia. I Colchoneros ci provano e accennano una reazione, ma al termine del primo tempo è ancora 1 a 0. Poi, al 47', la possibile svolta, il miracolo dal cielo: fallo ingenuo di Pepe in area di rigore su El Niño Torres, l'arbitro non ha dubbi e indica il dischetto. Si incarica della battuta il capocannoniere dell'Atletico Antoine Griezmann, ma a portiere spiazzato colpisce in pieno la traversa! Ma gli uomini del Cholo Simeone non mollano e iniziano a fare la partita: al 79', dopo una lavorata azione, cross basso in mezzo di Juanfran, sbuca sul secondo palo Ferreira Carrasco che sigla l'1-1. L'Atletico a questo punto ci crede, le squadre sono stanche ma il Real sembra avere qualcosa in meno dal punto di vista muscolare. A pochi minuti dalla fine però arriva la clamorosa occasione per i Blancos con Cristiano Ronaldo: CR7 pecca però di superbia tentando il gran gol di tacco, tiro che viene murato dai difensori dell'Atletico. Si arriva ai supplementari, ma le squadre sono stremate e temporeggiano attendendo con pochi guizzi i calci di rigore. I giocatori del Real segnano tutti e cinque dal dischetto, Oblak si muove poco o nulla, dall'altro lato Griezmann stavolta va sul sicuro (tiro basso e angolato), ma poi tocca a Juanfran il quinto tiro della serie: la pressione è forte, e il terzino veterano sbaglia mandando il pallone a sbattere sul palo alla destra di Navas. Perciò è il rigore decisivo per il Real, che si affida a un non particolarmente brillante Cristiano Ronaldo (complice una botta ricevuta in allenamento con in secondo portiere Casilla). Stavolta però il portoghese sale in cattedra e trasforma il rigore con sicurezza: il cielo di Milano si tinge di bianco, per una notte. Leonardo Ghiani